Amir Thaleb, il principe della danza orientale di Mar del Plata
Maestro indiscusso, talento versatile e artista generoso e sincero: sono solo alcuni degli appellativi che si addicono ad Amir Thaleb, il principe della danza orientale che viene da Mar del Plata.
Sì, avete capito bene: Mar del Plata, la città dell’Argentina centro-orientale, nella provincia di Buenos Aires… Eppure un trucco c’è: “Sono siriano, mio padre era ballerino di dabke. Per me la danza, a casa, era qualcosa di quotidiano, come il buon cibo. Infatti, quando ho iniziato a studiare ho scelto il balletto classico, perché la danza orientale non mi sembrava una cosa che si dovesse imparare a scuola.”
A 15 anni Amir viene chiamato dalle ballerine di un locale che gli chiedono di imparare dei passi di danza orientale: “Presi dei video di Nagwa Fouad e cominciai a studiare con pazienza i suoi movimenti… è stato in quel momento che la danza del ventre mi ha conquistato per sempre”.
Poi una ballerina egiziana che si trovava in tournée in Argentina per 6 mesi ha insegnato ad Amir il raqs sharqi, e suo marito il saidi: a questa esperienza seguono diversi viaggi in Egitto, durante i quali Amir Thaleb ha l’opportunità di studiare con Nagwa Fouad, Fifi Abdo, Mahmoud Reda e tutti i grandi della danza orientale.
Ma se si chiede al maestro quali sono stati gli artisti che lo hanno influenzato di più, le sorprese non mancano: “Sicuramente Abdel-Halim, del Caracalla Dance Theatre, il famoso gruppo libanese, e poi Raffella Carrà: ho imparato moltissimo da lei quanto alla struttura da dare allo show, al modo dinamico di concepirlo, con cambi di costume molto rapidi”.
All’inizio della sua carriera di ballerino Amir si esibiva soprattutto nei ristoranti e in feste private “finché arrivò un contratto di 15 giorni per il Messico: vi restai 5 anni!”
Dai grandi musicisti e dalle ballerine americane Amir ha imparato moltissimo sulla metodologia dell’insegnamento, poi ha viaggiato in Spagna, negli Stati Uniti e infine, nel 2003, è approdato in Italia.
Fu una sua allieva di Firenze a invitarlo per la prima volta a tenere uno stage, dove conobbe Ailema, la danzatrice e insegnante genovese che poi divenne a sua volta allieva di Amir e suo braccio destro in Italia: “Ailema venne a studiare da me, in Argentina, poi io mi sono spostato più volte a Genova; in seguito, in Spagna ho conosciuto Aziza che mi ha invitato a Torino… e così via”.
Finché, nel dicembre 2013, nel corso dell’ottava edizione di Marhaba! Belly Dance Festival, Amir ha festeggiato i suoi 10 anni in Italia: “Venire a Roma era qualcosa che volevo fare da anni… era un conto in sospeso. Maryem è una ballerina fantastica, ha una grande energia ed è un ciclone: e al Marhaba! festival ho trovato un ottimo livello tra le allieve. Il mio auspicio è che i festival di danza, nonostante la crisi, continuino!”
A questo punto non può mancare una domanda: qual è la relazione di Amir Thaleb, il siriano di Mar del Plata, con il famoso stile argentino nella danza del ventre di oggi?
“C’è molta confusione su ciò che si definisce ‘stile argentino’. Ce n’è uno troppo contaminato con il balletto: ecco, quello non è il mio! Nella mia scuola, la Arabian Dance School, si insegna lo stile egiziano tradizionale, solo con un linguaggio occidentale. In più, facciamo molta attenzione a dividere la parte più ‘libera’, aperta alla fantasia e alle contaminazioni, da quella della tradizione, che non si tocca”.
Se poi si chiede ad Amir quali sono i suoi progetti per il futuro, la risposta è “Vivere! Ho dedicato troppo tempo solo alla carriera e adesso voglio riequilibrare i due aspetti. Ho la mia famiglia, e tre cani meravigliosi!”
Resta il fatto che l’esperienza di vedere un’esibizione di Amir Thaleb è di quelle che rimangono, e partecipare a una sua lezione è una ricchezza che speriamo il grande maestro voglia regalarci ancora per molti e molti anni…