La componente gitana nella danza del ventre
Tra gli elementi principali della danza orientale come è stata codificata nel corso del Novecento c’è di sicuro la componente gitana, quella rappresentata dalla danza delle gawazy.
Le gawazy (plurale, al singolare gazya) vengono descritte dai primi europei che arrivano in Nord Africa e nel Vicino Oriente come danzatrici gitane, che si esibiscono per strada, vestite in abiti succinti e scandalosi per l’epoca, talvolta addirittura a seno scoperto.
La danza è una vera e propria professione per queste donne, tanto che i loro mariti si comportano quasi da manager e procurano loro ingaggi, ad esempio durante le feste in famiglia.
Mentre le almee o awalim, danzatrici e cantanti “colte”, che si esibivano a corte, potevano danzare solo davanti ad altre donne, le gawazy si esibivano tranquillamente davanti a un pubblico maschile: per questo, quando le truppe napoleoniche giungono in Egitto, nel 1798, sono proprio le gawazy che incontrano e ammirano. E sarà proprio lo scompiglio che queste donne portano tra le truppe di Napoleone (e, più in generale, tra le guarnigioni occidentali di stanza in Egitto) il motivo di quel divieto con cui nel 1834 Muhammad Alì vieterà alle gawazy (ma non alle almee) di esibirsi al Cairo.
Le gawazy non fecero altro che trasferirsi nel Sud dell’Egitto, in particolare a Esna, dove si rifugiò la gazya che diventerà la più famosa in tutto l’Occidente: Kuchuk-Hanem. Questa danzatrice fu l’amante di Gustave Flaubert, che d’altro canto la ricordava soprattutto per le sue doti amatorie e non per quelle artistiche, rispecchiando così un punto di vista tipicamente occidentale e riduttivo sulla danza orientale.
Nel 1850, ad ogni modo, il bando cessò e le gawazy poterono lasciare l’Alto Egitto e tornare a esibirsi anche al Cairo, dove alcuni anni più tardi le prime danzatrici che provarono a dare dignità a questa danza si ispirarono sicuramente per molti versi a questa danza, che era ancora viva e praticata per le strade, piuttosto che a quella delle almee, che si pensava ormai quasi perduta per sempre.
Ma da dove venivano le gawazy? E quando erano arrivate in Egitto?
C’è chi individua nel grande flusso migratorio partito dall’India centinaia e centinaia di anni prima della nostra era l’origine delle gawazy: è la tesi che si racconta, per esempio, nel grande film di Toni Gatlif, Latcho Drom. Così, in un’unica ondata migratoria si ritrova l’origine di quasi tutte le forme di danza dell’Europa e del Mediterraneo: dalla danza del ventre alle danze balcaniche fino al flamenco, in Spagna.
E del resto, i gitani andalusi, se interrogati, rispondono di venire da una terra che si chiama “Piccolo Egitto”; senza dire che sia l’Inglese gypsy che lo spagnolo gitano sembrano avvicinarsi alla stessa radice di “Egitto”…
Un’altra ipotesi è che le gawazi abbiano a che fare con le zingare che si trovavano già alla corte ottomana del XIII-XIV secolo, le cengi o cingene. Da qui, attraverso la conquista ottomana, le zingare sarebbero arrivate in Egitto, portando con sé il loro stile di danza.
E il loro costume, che è tra gli elementi che maggiormente le distingue, nelle raffigurazioni d’epoca…
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- 20/04/2012