Un week end all’insegna della musica e della danza persiana a Roma
Tra le discipline che possono avvicinarsi alla danza orientale, se con “Oriente” intendiamo davvero tutto il Vicino e Medio Oriente, c’è la danza classica persiana.
La danza classica persiana, nota anche come Miniature Dance o danza di corte dell’Iran, è una danza che si è sviluppata alle corti persiane in epoca Qajar, cioè tra il 1794 e il 1925, e prende spunto da diverse arti: poesia, musica, miniatura e calligrafia.
Si caratterizza per un’estetica che si esprime in modo particolare attraverso la parte alta del corpo: le mani e le braccia compiono movimenti aggraziati, il busto è particolarmente flessibile, ma soprattutto gli occhi e il volto sono il vero fulcro di questa danza, esprimendo emozioni attraverso una mimica raffinata. Dunque a differenza del raqs sharqi, nella danza classica persiana la parte bassa del corpo (fianchi, bacino, piedi e gambe) ha un ruolo di secondo piano, piuttosto di accompagnamento ai virtuosismi di mani, braccia e volto.
A tutti questi aspetti si riferisce un seminario che si terrà a Roma sabato 26 maggio, dal titolo La danza degli occhi, il respiro delle mani: si tratta di un lavoro sulla danza a terra, in modo che tutta la concentrazione possibile sia posta al port de bras persiano e alla “danza degli occhi”: mani eleganti, isolamento delle spalle, capacità di abbinare lo sguardo al movimento e il movimento alla respirazione.
Naturalmente la danza persiana si inserisce in un contesto di musica e cultura del Mediterraneo, quel grande melting pot che dall’antichità arriva fino ai giorni nostri. Proprio a questo tema si riferisce un concerto che si terrà sempre a Roma, al Sinergy Art Studio venerdì 25 maggio, da titolo: Culture in circolo. Partenze e ritorni dal Mediterraneo. Protagonisti Lavinia Mancusi (voce e violino), Riccardo Medile (corde), Silvia Argurio (danza persiana).
Per info e prenotazioni su entrambi gli eventi: